13/08/12

The Expendables 2 - La Gallery

"We are the shadows and the smoke in your eyes. We are the ghosts that hide in the night..."

Seguendo questo link, potete trovare sul blog del RRobe una gallery fichissima dedicata ai Mercenari di Sly Stallone, realizzata da alcuni grandissimi artisti italiani: Werther Dell'edera, David Messina, Stefano Simeone, Walter Venturi, Matteo Cremona, Davide Gianfelice e Leo Ortolani!! 

Io li amo già tutti... gli omaggi, ma anche gli autori... be', insomma ci siamo capiti!

Vi saluto, vado a scegliere il tirapugni nuovo da regalarmi, che domani è una settimana esatta da quando ho visto The Expendables 2 e si festeggia il primo anniversario. E poi, da quello vecchio, il sangue incrostato non si toglieva più.


La Sacra Trinità dell'action e la diplomazia postmoderna.



08/08/12

The Expendables 2 - La Recensione R-Rated

Fat-Nerd alla prima di The Expendables 2

C'è un famoso detto che recita "A Rambo non gli devi cagare il cazzo". 
Estrapolando quel proverbio e investendolo di nuovi significati, cosa succederebbe se nella stessa pellicola recitassero insieme Stallone, Schwarzenegger, Bruce Willis, Jason Statham, Chuck Norris, Dolph Lundgren e Jean-Claude Van Damme?
A questo quesito millenario, provò a rispondere un paio di anni fa The Expendables, opera fortemente voluta dallo stesso Stallone (da lui co-prodotta, scritta, diretta ed interpretata) e che è il manifesto del "vero" cinema d'azione, quello che ebbe il suo battesimo di fuoco negli anni '80, quello dove i protagonisti principali trascendono qualsiasi regola, per diventare qualcosa di più di semplici eroi (Nolan, prendi appunti).
Per quanto un vero uomo odi ammetterlo, The Expendables era un film con dei difetti; difetti che non staremo qui ad elencare, perché un vero uomo satura le sue ferite con la polvere da sparo e, a testa alta, si rigetta nell'azione. 
Un vero uomo quando cade si rialza, ci riprova, ed è pronto a picchiare più duro.
Ed è questo il mantra, il sottotesto, alla base di una pellicola come The Expendables 2.

The Expendables 2 si apre con una sequenza paragonabile alla mattanza finale del suo predecessore, ma ancora più epocale. Una sequenza ottimamente orchestrata, con tanta carne al fuoco (anche letteralmente, ma riportarlo è offensivo), che alterna scene di distruzione a bordo dei veicoli più disparati, ammazzamenti con armi da fuoco, ammazzamenti a mani nude, ammazzamenti con moto lanciate contro elicotteri, humour (a tratti inglese), tutti gli Expendables del primo capitolo in campo, e l'introduzione della nuova leva, il giovane Billy the Kid, cecchino letale e cocco di mamma sia di Stallone che di tutti i Mercenari. Pur essendo diretto dal redivivo Simon West, l'impronta di Stallone è ben presente, ed ecco che dopo la scorpacciata di morti ammazzati, il film vira verso scene ideate per costruire la storia in semplici passaggi, delineare i personaggi e dare loro un cuore, pulsante, passionale e, all'occorrenza, vendicativo. A differenza del precedente episodio, questa parte scivola via senza patemi, come un coltello nel costato del vostro peggior nemico. E una volta messi in moto gli eventi tutto è in crescendo - pur senza un ritmo fulminante - ed atto a soddisfare le fantasie del pubblico. 

Che EX2 sia, quindi, il film d'azione perfetto? Ancora una volta, la risposta è no. 
Le tante star in campo e la breve durata - perfettamente in linea con i grandi classici del cinema d'azione - fanno sì che, per forza di cose, alcuni personaggi rimangano ai margini, che alcuni stacchi e passaggi siano zoppicanti, e che il potenziale della pellicola non sia del tutto espresso. Per certi versi, le stesse mancanze che affliggevano il primo Expendables. A questo, va ad aggiungersi un difetto inedito che, talvolta, risulta fin troppo marcato. E cioè, il citazionismo - accompagnato da un tono squisitamente autoreferenziale - a tratti esasperato. Purtroppo, e dispiace constatarlo, personificato dal personaggio interpretato da Arnold Schwarzenegger.
Per il franchise di The Expendables, infatti, Stallone ha creato una mitologia ben precisa, dove tutti i Mercenari sono la summa dei personaggi più celebri interpretati dai rispettivi attori nel corso delle loro carriere, delle loro personalità reali e dei propri trascorsi personali. Questo avviene per Stallone, il cui Barney Ross, il leader degli Expendables, è la sintesi perfetta tra Rocky e Rambo, così come per il resto del cast, ma avviene in maniera meno efficace con il personaggio di Arnold, probabilmente a causa del poco tempo a disposizione per delinearlo su schermo. 
Non allarmatevi, Schwarzy, come Willis, ha un ruolo più esteso - e stavolta decisivo nell'economia della storia - rispetto al cameo ammirato nel primo capitolo, ma, a differenza degli altri, si esprime quasi esclusivamente citando i suoi personaggi più celebri, come se fosse un elemento metacinematografico dispensatore di morte più che un personaggio vero e proprio. Ed il gioco funziona ad intermittenza, risultando fuori registro in più di un'occasione. 
Si tratta, tuttavia, più di una mancanza - una scelta furbetta studiata per compiacere un certo tipo di pubblico - che di un difetto limitante in senso assoluto, resta il fatto che questa volta bastava davvero poco per soddisfare il pubblico hardcore, senza scendere a compromessi.

Compromessi che, fortunatamente, non sono stati ricercati con i nuovi personaggi introdotti in questo seguito: parliamo del già citato Billy the Kid e del membro - puah! - femminile che va ad unirsi ai Mercenari, l'infida cinese Maggie.
Ebbene, così come accaduto in pellicole come John Rambo, l'inserimento di un elemento esterno non è pensato, in ultima analisi, per attirare un pubblico "altro" (i gggiovani e le massaie), ma bensì per rafforzare e far spiccare il personaggio portato sullo schermo da Stallone. Pensate al manipolo di mercenari che, in linea teorica, avrebbero dovuto affiancare Rambo nella quarta iterazione della saga omonima rappresentando il "nuovo", e che si rivelarono poi una massa di schiappe, messe lì per far risaltare l'unico e solo berretto verde. Ecco, siamo da quelle parti.
Nonostante Billy the Kid e Maggie vantino una loro dignità (per Maggie, però, con quel musetto da sevizie sessuali, non mi sento di garantire), è palese come i due siano la rappresentazione stessa delle ombre che attanagliano l'animo di Barney Ross. Billy the Kid è la lealtà, il giovane mosso da un'ideale che può ancora riscattarsi; Maggie è il distacco, la perdita, la donna che viene messa da parte, per non perderla ancora. Entrambi rappresentano l'inizio e la fine del viaggio intrapreso da Barney Ross in questo sequel e, il più delle volte (specie dal punto di vista prettamente narrativo), non disturbano più di tanto. L'essere femminile si limita a far da raccordo tra le varie scene, illustrando a Barney - e allo spettatore - le strategie del nemico, il funzionamento delle varie armi, ecc. E', sostanzialmente, uno spiegone con le tette. Barney Ross - e non poteva essere altrimenti - non cede e si limita ad ammettere l'efficacia dell'oggetto femminile in questione, senza indagare più di tanto e senza concederle nulla (neanche un timido abbraccio nel finale, tiè). 
(Scusate per il piccolo spoiler, ma è un doveroso attestato di stima verso Stallone, e la sua incrollabile integrità.)
Resta il fatto che la donna dai capezzoli a mandorla ha una presenza su schermo generosa e, sebbene funzionale, è inevitabile chiedersi in certi frangenti che cazzo voglia da noi e quando si toglierà dal cazzo per far spazio a Statham, Lundgren e compagnia.


Per caso, vi siete soffermati a leggere i "difetti" di The Expendables 2?
Madornale errore.

Ma questo rappresenta, sostanzialmente, l'ultimo dei difetti "gravi" che affliggono EX2. Un colpo di striscio che può centrare l'eroe, ma che mai e poi mai può buttarlo a terra.
Perché The Expendables 2 non avrà i mezzi per superare od eguagliare le vette del genere, ma è una corazzata con un cuore, carica di testosterone, passaggi costellati di umorismo ben riuscito e scene d'azione implacabili e soddisfacenti. Con un pizzico di genuina follia, ben più marcata rispetto al suo capostipite.
Il tutto impreziosito e nobilitato dalle prestazioni convincenti dei vari interpreti. Si parte da Dolph che, pur avendo come Randy Couture e Terry Crews uno spazio limitato, riporta in vita con grande efficacia il personaggio di Gunnar Jensen, uno psicotico figlio di puttana che non sa neanche lui perché sta al mondo. Passando per Chuck Norris che riesce ad essere iconico in ogni frangente in cui appare. Il film regala al buon Chuck un ingresso in campo destinato a passare alla storia, e diverse apparizioni truculente e spassose dove poter risaltare al meglio. Il suo ruolo, andando ad estremizzare, non è poi così dissimile da quello dell'incredibile Hulk visto nel film dei Vendicatori di Joss Whedon.
Poi abbiamo Jet Li, protagonista di un violentissimo scontro corpo a corpo in solitaria contro dei soldati nemici, e di un'uscita di scena spassosissima (Jet Li è presente unicamente nel prologo del film, in cui si congeda dai Mercenari). Terry Crews e Randy Couture, come accennato, rimangono in secondo piano, ma sono presenti in tutte le scene d'azione in cui i Mercenari agiscono come squadra, e in tutte quelle dove vengono esplorati i rapporti e le dinamiche tra i vari personaggi, il più delle volte con risvolti comici ben riusciti. La qualità dei dialoghi è infatti migliore rispetto al passato (della serie) e sono numerosi i momenti in cui si ride di gusto, ricreando in maniera efficace il clima scanzonato e crudo tipico dei film d'azione anni '80/'90.
Arriviamo a Statham, che ancora una volta è il braccio destro di Stallone, e che ha un ruolo del tutto simile - sia come screen time sia nelle dinamiche - a quello della prima pellicola, senza tuttavia mostrare una reale evoluzione. Non che ve ne fosse bisogno, ma è innegabile che il buon Jason appaia in parte ridimensionato dalla presenza di icone leggendarie come Schwarzy, Bruce e Chuck.
In ogni caso, Statham ha più di un assolo marziale in cui brillare, tra cui svetta un bel corpo a corpo contro Scott Adkins, il braccio destro del villain della vicenda. Adkins appare anch'esso in poche scene (è probabilmente il più sacrificato, ma questo si era già intuito da tempo, dalla campagna promozionale del film), ma gli alterchi con Statham sono rimarchevoli, lasciando comunque contenti al termine della visione.
Schwarzy e Bruce, dicevamo. Vederli al fianco di Stallone è un'emozione infinita, ed è sicuramente uno dei grandissimi - ed esclusivi - pregi di una pellicola come EX2. Ammirare la Sacra Trinità dell'action sterminare orde di soldati nemici è un piacere cristallino, che ogni vero uomo anelava da tempo e che ora può finalmente sfogare ed interiorizzare nel proprio io, sostituendolo con quello della prima scopata.

Ma non è finita qui. C'è un'altra interpretazione che sembra brillare di luce propria. Un'altra stella dell'action - caduta come le altre alla fine degli anni '90 - è tornata, una star che meriterebbe senza alcun dubbio una seconda possibilità nel giro che conta.

Jean Vilain è Il cattivo per eccellenza

Signori e signori, Jean-Claude Van Damme, in The Expendables 2, è semplicemente epocale. 
Nei panni del cattivo della vicenda, il mefistofelico Jean Vilain, Van Damme regala una prova misurata ed intensa, fatta di piccoli gesti ed una preparazione fisica commovente.
Jean Vilain è la perfetta antitesi di Barney Ross. Come il personaggio interpretato da Sly, Jean Vilain crede nei simboli ma, sostanzialmente, non crede in nulla.
Quando i due si affrontano al termine della pellicola, nel tanto strombazzato scontro finale, non solo Barney Ross incontra una nemesi finalmente degna di questo nome e a sé speculare (scongiurando un'altra pecca del primo capitolo), ma il cinema d'azione stesso risorge dalle sue ceneri. 
L'eco di scontri mitici, come quelli visti nelle sequenze finali di film quali Commando e Cobra, ritorna a cullare la nostra fantasia, ed è fantastico vedere Sly e Van Damme colpirsi con una simile brutalità, portando i loro colpi migliori con una foga, oramai, d'altri tempi.

E infine Stallone. Squartato nel corpo, come nell'animo, è il motore del film, e regala anch'esso un'interpretazione di peso, dove dimostra di aver ritrovato la voglia di lasciarsi andare nella recitazione, veicolando con naturalezza le emozioni che animano il personaggio di Barney Ross. Lo vediamo sfottere il prossimo con spontaneità, e regalare delle imbruttite mitologiche nello scontro con JCVD, dove i nervi sono a fior di bicipite e Stallone è incazzato come non mai. Per non parlare di una perla biascicata da Sly a proposito della vita e della morte, che è semplicemente illuminante nella sua semplicità.

Nei suoi 104 minuti di durata, The Expendables 2 ci ricorda perché amiamo il cinema d'azione. Nei suoi 104 minuti di durata, The Expendables 2 riesce a superare i limiti di un budget modesto, di un divieto per i minori affibbiato all'ultimo (che si manifesta nel sangue in CGI, il quale, fortunatamente, appare ruvido e "vischioso"), e di una regia non così personale né ispirata. E lo fa senza soccombere, prendendo per le palle una trama esile ma funzionale (che riesce a montare la catarsi prima dell'attesa resa dei conti), e venendo elevato, letteralmente, dai suoi interpreti. 
Vecchie glorie ritenute sacrificabili, ma mai dimenticate.

Un film pieno di cuore. Imperfetto ma letale. Come un labbro storto.
Un film a cui voglio già un bene dell'anima e a cui auguro un sincero successo al botteghino.

Perché questi eroi, i nostri eroi, questa volta se lo meritano come non mai.



L'illustrazione di Fat-Nerd nei panni di Barney Ross è opera di Carlo Alberto Fiaschi e Walter Baiamonte.


09/05/12

Inconfutabili prove che quei due, non possono aver scritto quella storia


Ora non ci sono più dubbi, quelli della Villain sono un Bluff, guidati dalla lunga mano di Roberto Recchioni, questi pazzi senza costrutto hanno rubato la storia vera della nostra vita e ve la presentano in quell'albo, Nerd Uniti, che ha l'unico pregio di essere ben disegnato e splendidamente illustrato nella cover di dell'Otto e dell'Edera. Ma l'intervista fuga ogni dubbio sulle, praticamente assenti, capacità intellettive del gruppo di quelli che al massimo possono essere definiti: Zombi col cerone.
Se voleste proprio vedere, altre delle loro follie, ecco il loro insulso sito http://www.villaincomics.it/

Firmato da
Fat Nerd

(sotto consiglio del suo avvocato ceco... c'è voluto molto per trovarne uno!)


18/04/12

Nerd Uniti! - Rivelato il team creativo!


Oggi, daremo spazio all'incredibile squadra dietro la realizzazione del volume Nerd Uniti!
E' un'occasione speciale, in cui io, Fat-Nerd, metterò da parte l'astio che nutro verso gli sceneggiatori di codesta opera, rei di aver rubato la mia immagine (be', un po' mi batto anche per quella di Thwip, ma quella di Sara se la possono tenere!) e la mia storia, ma, su questo, tornerò nei prossimi giorni, quando pubblicherò degli interventi sulla causa legale tutt'ora in corso. Per ora, mi sembra giusto fare un po' di  bieca e spudorata pubblicità al volume (esce al Napoli Comicon!), visto che, in un futuro non troppo remoto, potrò vantare degli interessi economici sulle vendite, nonché i diritti, del volume in questione (compratene una copia al Napoli Comicon!).

Iniziamo con un buon pretesto per acquistare almeno un paio di copie di Nerd Uniti! autografate, da poter rivendere su eBay... la cover!


Ad opera dei talentuosi e leggendari Werther Dell'edera e Gabrile dell'Otto!!!

Personalmente, mi commuovo ogni volta che la vedo, spesso, di colpo, sono costretto a mettere in pausa mentre gioco alla 360 perché mi ritrovo in lacrime al sol pensiero, e anche Thwip non scherza affatto quando la rimira, d'altronde non è mai stato così vicino alle tette di Sara in vita sua!

Alla sceneggiatura, abbiamo la strana coppia, ormai di fatto, manca solo l'ufficialità, che risponde ai nomi di Roberto Cirincione e Michele Monteleone. La loro specilità sono i dialoghi frizzanti, enunciati dai personaggi negli spazi bianchi tra le vignette.

Ai disegni, Potowotominimak, in arte Carlo Alberto Fiaschi! Abile letterista, vanta un tratto cartoon ricco di personalità, incredibilmente dinamico e preciso come un artiglio di Wolverine. Su Nerd Uniti!, lo vedrete all'opera con ben due stili diversi. Carlo è inoltre l'autore di tutte le illustrazioni, le strisce e le tavole presenti su questo blog.

Il fumetto Nerd Uniti! non sarebbe lo stesso senza i fantastici colori di Walter Baiamonte, il quale ha donato un'atmosfera perfetta alle vicende narrate, ed ha dato corpo ai personaggi con ammirabile maestria.

Il logo testata di NU!, è invece farina del sacco di Fabio Listrani, brillante grafico ed illustratore, che è salito con grande entusiasmo sul carro della Villain Comics.

Last but not least, un ringraziamento speciale a Roberto Recchioni, che si è preso l'onere di supervisionare la sceneggiatura e l'intero volume di NU! (nonché di tutte le proposte della Villain), unicamente per passione.

Nerd Uniti! è edito dalla Villain Comics, neonata etichetta indipendente fondata da Roberto Cirincione, Michele Monteleone, Giulio Antonio Gualtieri, Stefano Marsiglia, Bruno Letizia, Francesco Trentanti e lo stesso Roberto Recchioni.

A questo indirizzo, il sito della Villain.

Qui la pagina FB.

Potete contattare lo staff della Villain a questa mail, comics.villain@gmail.com

Mentre per fissare un appuntamento con Sara ed avere informazioni sul volume di NU!, potete scrivere a quest'altro indirizzo, nerdswithavengeance@gmail.com

I loschi figuri della Villain faranno il loro esordio al Napoli Comicon (chi l'avrebbe mai detto!), che si terrà dal 28 Aprile al 1° Maggio, e saranno presenti alle principali fiere del settore; inoltre è possibile ordinare i loro volumi, tra cui NU!, per posta.

Vi lascio con una breve sinossi e un'anteprima dell'albo NU!:

"Thwip e Fat, sono i due commessi di una fumetteria americana, due nerd di razza. Un giorno un uomo, dotato di superpoteri e senza memoria, precipita dallo spazio proprio davanti al loro negozio. I due decidono di diventare i mentori di un eroe, di addestrarlo all’etica di Stan Lee, in un mondo dove i supereroi non dovrebbero esistere, ma essere solo il frutto della fantasia…"




17/04/12

Nerd Uniti! - Le origini segrete di Garibaldi

Vi piacciono i supereroi?! Non abbiate paura... non è un test! Si tratta di una semplice ed innocua domanda retorica, la stessa che pose Darth Vader alla principessa Leila, prima di far esplodere il pianeta Alderaan! Ebbene, cari lettori, un nuovo nome si aggiunge all'elenco di coloro che rendono il regno della fantasia il più eccitante di tutti (a parte le eterne accoppiate donne e Puzzle Bobble, donne con tre tette e donne che collezionano action figures)!

Qualcuno, forse, ricorderà il protagonista della storia qui allegata come l'eroe dei due mondi, ma i suoi nemici, al giorno d'oggi, lo temono semplicemente con il nome di... Garibaldi!!!


La presente storia breve è un piccolo assaggio del volume Nerd Uniti!, la cui uscita è prevista per l'imminente fiera di Napoli, che si terrà tre giorni dopo l'uscita del film Avengers nelle sale e 16 giorni prima dell'uscita di Max Payne 3 nei negozi. Se qualche negozio dovesse infrangere il day one della terza avventura del sempre gioso Max Payne, siete pregati di comunicarlo alla seguente mail nerdswithavengeance@gmail.com. Grazie!



03/04/12

Addio Bungie


Io e Fat litighiamo praticamente su tutto, ma c'è una cosa che ci unisce: Halo.
Halo è per noi due il corrispettivo della terapia di coppia. Se in negozio Fat tratta male un cliente e io mi arrabbio gli propongo una partita su Sword Base... e gli faccio il culo a strisce.
Perché lui sarà anche un campione di Mortal Kombat, un maestro in Gears of War, il signore di Ninja Gaiden, ma ad Halo non c'è storia. Il bello di giocare contro di lui è che non dice mai di no ad una partita, sperando di fare più frag, almeno una volta. La mia indiscussa superiorità ad Halo mi fa guadagnare il rispetto per tutto il resto della giornata. Quindi capirete, dopo questo lungo antefatto, che per me la schermata d'addio che la Bungie ha dedicato ai fan della serie mi ha fortemente commosso. Ve la posto qui sotto.


Ma Master Chief non verrà lasciato a prendere polvere, lo spartan più coatto della galassia tornerà tra di noi questa estate, nuovo Team di sviluppo e nuovo look... l'unica cosa che rimarrà uguale sarà il risultato delle sfide fra me e Fat!



[°B] =

 











Il livello di eccitamento generato da questo post è stato misurato con la Bay Scale, la scala ufficiale, attualmente in uso nel globo, per misurare l'epicità prodotta da ogni news/articolo o preview, istituita in onore del grande regista americano Michael Bay come riconoscimento per il suo innegabile contributo allo scibile umano.

[EDIT GUERRIGLIA]
Ancora non ho scoperto come fa, ma sono sicuro che Thwip bari!
L'unica cosa su cui mi devo allineare è il livello d'attesa per il prossimo Halo, sono sicuro che a questo...
lo batterò!

[°B] =











[EDIT GUERRIGLIA, IN ROSA]
Secondo me sotto il casco Master Chief è un gran figo!
XOXO Sara


02/04/12

Fat Art Lesson No.1 - "Because 6 fingers are better than 4"

"It's time to learn to draw, folks!"

Ogni lunedì, dalle 24 alle 26 circa, Fat vi svelerà tutti i segreti del disegno, accompagnandovi passo passo verso la creazione del vostro fumetto preferito. Dimenticate tutto quello che sapete sull'anatomia, la prospettiva e lo storytelling; neanche Fat sa cosa siano e non vede perché impararlo adesso! Ed ora, affilate la punta della matita con un machete, mimetizzatevi il volto con la china, prendete in ostaggio il foglio da disegno e via con la prima lezione, "Because 6 fingers are better than 4"!!

Clicca sulla tavola per ingrandire!



Sotto il petto di ogni Nerd batte un cuore Rated "R"

"I heard that it's now R again. Stallone's basic setting is to make it very violent. That's just in his personality, and if it was me I would do the same. I guess the producers figure they can make another $50m if it's PG-13, and if it was my money I might say the same thing! But I think for the fans, if it's tougher it's better!"

Queste le parole pronunciate dal mitico Dolph Lundgren via Empire, che mettono fine ad uno dei rumour più inquietanti e ricorrenti degli ultimi mesi, cioé che The Expendables 2 fosse diventato uno di quei filmetti d'azione PG-13 senza sangue, parolacce, interiora che vomitano polmoni, labbri storti che imprecano grugnendo, corpi dilaniati da coltelli lunghi e affusolati come le gambe di Rosie Huntington-Witeley (slurp!), muscoli oliati col sangue che sudano patriottismo (yuuum!), e via discorrendo.

Mr. Stallone prima della riunione con la produzione per stabilire il rating di EX2.

Il tutto è stato ormai scongiurato, grazie all'intervento del prode Sylvester Stallone, e EX2 avrà un rating R, come tutte le pellicole d'azione che hanno fatto la storia, da Commando fino alla Passione di Cristo di Mel Gibson.
Dolph chiude il suo intervento in barba alla folta peluria di Chuck Norris - che aveva cercato di far credere, farfugliando in polacco, che la produzione pendesse dai suoi calci rotanti in merito alla scelta del rating di EX2 -, snocciolando un anedotto simpatico e che la dice lunga sulla sanità mentale di Norris: Chuck mostra ai suoi pargoli esclusivamente dei montaggi speciali dei suoi film (realizzati da un'equipe personale), privi delle scene più violente e volgari, il ché, a giudicare dalla sua gloriosa filmografia, deve trasformare qualsasi pellicola a cui abbia preso parte in dei cortometraggi, ma tant'è.

Non è tutto. It's aint over till it's over. Il prossimo particolare che vi rivelerò è a rischio SPOILER, quindi tenetevi forte, visto che è una svolta inaspettata e cruciale della trama di EX2:


Yep! Scott Adkins e Jason Statham avrammo un combattimento, uno contro uno, fenomeno contro fenomeno, in EX2!! Se non avete mai ammirato Adkins in azione, recuperate ORA Undistuped 2 e Undistuped 3, autentiche perle delle pellicole marziali che hanno introdotto sulle scene l'indimenticabile Boyka, il cattivissimo e perennemente incazzato "Best fighter in the world!".

Last but not least, Claude Goetz, il maestro d'arti marziali che ha forgiato Jean Claude Van Damme, ha rilasciato una breve intervista dove afferma che la forma fisica di JCVD in EX2 sarà sublime, e che il suo ruolo nell'economia della pellicola sarà secondo solo a quello di Stallone stesso, tanto che, potenzialmente, potrebbe rappresentare un nuovo inizio per la sua sfavillante carriera cinematografica (JCVD, come altre action star, è confinato al mercato dell'home video dall'inzio dello scorso decennio). Van Damme, ricordiamolo, sarà il villain di EX2, nemesi che può vantare già da ora un nome leggendario e ricco d'inventiva: Jean Vilain.

JCVD e la sua svolta attoriale.
[°B] =
Il livello di esaltazione generato da questo post è stato misurato con la Bay Scale, la scala ufficiale, attualmente in uso nel globo, per misurare l'epicità prodotta da ogni news/articolo o preview, istituita in onore del grande regista americano Michael Bay come riconoscimento per il suo innegabile contributo allo scibile umano.



01/04/12

A New Hope - Tim Shafer e Kickstarter

$3,336,371.

Questa la cifra raccolta dal buon Tim Shafer e il suo team di sviluppo, Double Fine Productions, al termine di un'iniziativa destinata a passare alla storia.



Per quei pochi che non ricordano Tim, be', sapete, Tim Shafer è uno dei principali artefici di giochini come The Secret of Monkey Island, Full Throttle e Grim Fandango, titoli universalmente riconosciuti come alcune delle migliori avventure grafiche di ogni tempo. In tempi recenti, Shafer ha dato alla luce l'epico Brutal Legend, atto d'amore verso la musica metal e miscuglio inconsueto di generi, tra cui l'hack' 'n slash, il free roaming e i giochi strategici (!).
Ora, Tim aveva proprio voglia di realizzare una nuova avventura grafica come quelle di una volta e, pur essendo una delle migliori firme del settore, non ha trovato un publisher disposto a finanziarlo rischiando in qualche idea folle o, quantomeno, in un genere ormai morente, sotterrato anzitempo in qualche cimitero poligonale.

Tim Shafer in riunione con un publisher. Invero, piuttosto attento.

Il nostro, come ogni baldanzoso eroe che si rispetti, non si è dato per vinto e, tramite l'ormai nota piattaforma di crowdfunding, Kickstarter, in 24 fottutissime ore ha raccolto più di un milione di dollari a fronte dei $400,000 inizialmente richiesti per finanziare il progetto (raggiunti in meno di otto ore! E non è finita qui... come accennato ad inizio articolo, e come potete verificare voi stessi seguendo questo link, la somma complessiva al termine dell'iniziativa ha superato il tetto dei tremila dollari). A far scalpore - e a gasarmi oltremodo - non è soltanto l'incredibile cifra raccolta (che rappresenta un record per lo stesso portale di Kickstarter), ma il fatto che i finanziatori del progetto non si limiteranno a cacciar la grana e stop, ma riceveranno una copia gratuita del gioco - via Steam - semplicemente versando la quota minima di $15 dollari (così facendo, avranno diritto a partecipare più o meno attivamente allo sviluppo del gioco, stabilendo un filo diretto con gli sviluppatori grazie ad un forum ad accesso privato; inoltre, versando ben più della somma minima, sono previsti altri contenuti e premi speciali, fino ad arrivare alle deliranti ricompense premium per i sostenitori più generosi, elencate sul sito ufficiale del team Double Fine).

In soldoni, gli stessi consumatori pagheranno in anticipo quello che vogliono giocare, rivestendo un ruolo ancora più consapevole e attivo nei loro acquisti.

Nel caso che Tim Shafer e il suo team (nello sviluppo, è coinvolto anche Ron Gilbert, creatore del già citato The Secret of Monkey Island) avessero successo con questo inedito modello produttivo, rischierebbero di creare un precedente, e non solo nell'industria videoludica. 
Tutti quei titoli destinati a non veder la luce, perché lontani dalle politiche dei grandi publisher, potrebbero un giorno girare sui nostri schermi, grazie agli intrepidi click di quelle generazioni nate e cresciute cliccando, e ancora cliccando, davanti alle avventure grafiche di una volta.

Se non è un mondo dominato dai nerd questo...

Con questo articolo introdurremo la scala ufficiale, attualmente in uso nel globo, per misurare il livello di esaltazione ed epicità prodotti da ogni news/articolo o preview, la Bay Scale, istituita in onore del grande regista americano Michael Bay, come riconoscimento per il suo innegabile contributo allo scibile umano.

[°B] =




30/03/12

Game of Thrones, succulente anticipazioni


Fin da bambino sono stato affascinato dalla cultura fantasy. Mia madre diceva che non mi sarebbe servito a nulla imparare a scrivere e parlare in elfico, nè imparare a memoria tutta la genealogia di Aragorn e devo dire che neanche i bulli della scuola erano molto impressionati. Anche se ci fu quella volta in cui mi costrinsero a gridare sono uno sfigato mentre mi immergevano la testa nel water.
Alla fine degli anni novanta un uomo, dall'aspetto vagamente somigliante a un hobbit, ha stravolto il genere rendendo il fantasy una cosa da fichi!
Perché fondamentalmente questo è quello che ha fatto Martin: ha visto tante serie tv, ha letto la DC invece della Marvel e ha eliminato tutte quelle creature troppo fantastiche e senza un retroscena dark dal suo mondo. Il risultato è Game of Thrones, un mondo fantastico in cui, la vita dell'eroe più immacolato vale quanto quella dell'ultima delle prostitute. Un mondo sporco, ma affascinante.

La prima stagione televisiva mi ha emozionato, l'ho provata a far vedere anche a Fat, ma si è addormentato durante il primo episodio. La HBO era l'unica in grado di portare sullo schermo il capolavoro di Martin, ha iniziato bene, e non vedo l'ora di vedere come si comporterà con la seconda stagione. Vi lascio al filmato di preview, tramite cui potremo rinfrescarci la memoria sulle vecchie puntate (non io che l'ho viste già 35 volte l'una) e avere una piccola anteprima su quello che ci attende. Ah e poi:
1) Potrete sentire, David Benioff il favoloso sceneggiatore della serie parlare di come si è approcciato a questo nuovo lavoro.
2) Scoprire come sta Daenerys mora... benissimo!
3) Notare l'inquietante somiglianza fra l'attore che fa Jaime con quello che in Lost faceva Sawyer!


 Livello di attesa:













[EDIT GUERRIGLIA]

Ciao cari lettori, nel mio primo intervento vi avevo avvertito sulla mediocrità dei miei collaboratori e speravo davvero di non dover intervenire tanto presto, ma il fantasy proprio no!
Vi elencherò qui sotto tutto quello che squalifica il fantasy come genere cinematografico o televisivo:
1) Gli elfi.
2) Orlando Bloom.
3) Orlando Bloom vestito da elfo.
4) Nei mondi fantasy non c'è la benzina.
5) Nei mondi fantasy non c'è la polvere da sparo.
6) Per i motivi sopracitati nei mondi fantasy non esplode nulla!
Il trailer, postato da quel mezz'elfo di Thwip, è la cosa più barbosa che abbia mai visto, anche se Lena Headey, nella parte di Cersei, mi provoca delle violente vampate. La tipa che fa Daenerys e che piace allo smidollato invece è piatta. Non devo aggiungere altro vero?
Il nano, è il miglior nano mai apparso sullo schermo, devo ammetterlo.
Detto questo ridimensionerei il fomento di Thwip a un bel:


29/03/12

Ninja Gaiden 3 - Recensione

"Steel on Bone of my ass!!"

Giorni fa, mi sono regalato una passeggiata di salute. Aperitivo da Burger King, una breve capatina in una fumetteria concorrente, per spiare i prezzi e spiegazzare qualche variant cover (so cosa pensate: è brutale prendersela con dei fumetti innocenti ma, in questo businness, io amo chiamarli danni collaterali), per poi concludere la mia gita fuori porta in un negozio di videogiochi. Rifornirsi in un negozio fisico nell'era digitale? Yep, sono un inguaribile romantico. Specie da quando Hank Moody mi è apparso in sogno dicendomi: "Amazon è per i pavidi, per coloro che non amano sedurre le loro prede, prima di condurle nel disc tray della console".

Veniamo al dunque: una volta entrato nel negozio, non ho potuto non notare una schiera di ninja, tutti in processione verso il bancone. Alcuni si fustigavano sferrando colpi di nunchaku, altri stringevano qualcosa in mano, un oggetto mistico e indefinito che perdeva sangue copiosamente. 
Mi sono avvicinato alle spalle di un ninja, e gli ho strappato l'oggetto dalle mani. 
Era una copia di Ninja Gaiden 3, la stessa che, dopo una veloce permuta, risiede adesso nella mia amorevole Xbox 360. Be', che dire. Dovrei essere eccitato come Jabba in un strip club all'idea di rencensire il terzo capitolo di una delle saghe action più amate di sempre, celebrata in tutto il globo per il suo sistema di combattimento sopraffino ed il tasso di sfida d'altri tempi. Ma non lo sono. 
Perché Ninja Gaide 3 è un fottuto insulto.

Rivalità a fil di katana
Il cambio al vertice nelle gerarchie interne del Team Ninja, da Tomonobu Itagaki all'infido Yosuke Hayashi, ha inflitto un durissimo colpo a questo glorioso brand. E' risaputo che Hayashi avesse un pessimo rapporto con Itagaki che, ricordiamaolo, è il creatore del franchise di Dead or Alive e del capitolo che nel 2004 rilanciò la serie di Ninja Gaiden (ferma alla generazione dei 16-bit), portandola a delle vette di eccellenza assoluta. Hayashi ha sempre criticato molte delle scelte operate da Itagaki (la ricerca, nelle sue opere, della violenza esasperata e di un'ammiccante tensione erotica, le storie volutamente scarne e funzionali all'azione), e le divergenze creative tra i due non sono mai state un segreto. Qualche anno fa, Itagaki, per degli spiacevoli alterchi con la casa madre, la Tecmo, fu costretto a lasciare il Team Ninja e le sue amate creature. Da allora, vaga in esilio per il giappone in cerca di vendett... ahem, no, non è questa la nostra storia... da allora, Hayashi il meschino è a capo del Team Ninja, e ha deciso di prendersi la rivincita nei confronti dell'odiato e temuto rivale.

Hayashi sviscerato
Per comprendere l'entità del danno causato da Hayashi alla serie di Ninja Gaiden, bisogna partire dalle assurde e strampalate idee alla base di questo terzo capitolo. Una storia invasiva, che nelle intezioni di Hayashi doveva rendere il gioco più adulto, ma che non riesce a discostarsi dai toni da b-movie tipici dalla serie, intaccandone però lo smalto e l'asciuttezza, e un gameplay completamente stravolto. La trama, mal narrata, pretenziosa e con personaggi insulsi, il cui unico pregio è il saper suscitare del sano umorismo involontario, vede il ninja Ryu Hayabusa (storico protagonista della serie) colpito da una maledizione slava (!), scagliata da un'organizzazione terroristica che, per poter distruggere il mondo, deve far provare a Ryu tutto il dolore inflitto durante la sua turpe esistenza. Quando si dice l'invidia. Ovviamente (come poteva essere altrimenti) il giocatore prenderà il controllo di Ryu, facendo a fettine infinite schiere di nemici nel corso dei (pochi) livelli che compgono l'avventura. Entrambe le linee tracciate, storia più strutturata e gameplay semplificato, sono state volutamente intraprese da Hayashi e i suoi tirapiedi per abbracciare un bacino di utenti più casual. Paradossalmente, le modifiche apportate alla struttura di gioco tipica della serie non solo precludono la buona riuscita del prodotto, ma mettono il giocatore diversamente abile davanti a situazioni inutilmente frustanti, lì dove, nei capitoli precedenti, era unicamente la destrezza del giocatore a fare la differenza tra il game over e il proseguire dell'azione. In NG3, l'intero impianto ludico ruota attorno all'unica vera novità introdotta dal bieco Hayashi: la famigerata tecnica d'attacco Steel on Bone, pensata per restituire la sensazione di affondare la lama di una katana attraverso le carni, spezzando le ossa e squarciando gli organi interni della vittima. All'atto pratico, questa simpatica trovata si traduce con la telecamera che stringe sull'azione, immortalando la morte dell'avversario in una truculenta finisher al rallentatore (per la verità, non così violenta, visto che il tutto si limiterà ad una spruzzata di sangue, quando i colpi inflitti suggeriscono ben altro). La roba divertente è la dinamica con cui vengono attivati i colpi Steel on Bone. Questa, semplicemente, non esiste. Al giocatore, per tutta la durata del gioco, verrà unicamente richiesto di martellare i due tasti d'attacco a caso e, a totale discrezione della CPU, alcuni dei colpi sferrati si tradurrano magicamente in attacchi Steel on Bone affettatutto. Da qui in poi, il team di sviluppo ha agito unicamente per sottrazione eliminando, uno ad uno, i tratti distintivi della saga. Tutti i tagli operati e le scelte effettuate hanno reso il gioco ripetitivo, inutilmente caotico e frustante. Un action claudicante ed amorfo dove il giocatore non ha il minimo controllo sul fluire dell'azione e lo svolgersi degli scontri, indubbiamente potenzialmente spettacolari ed affascinanti per un pubblico raffinato e contemplativo, ma totalmente privi di equilibrio e ritmo. 

NG3 non solo è un gioco pessimo se paragonato agli illustri predecessori, ma lo è in relazione alla media del genere. E' un gioco insufficente su più livelli, che non mancherà di insoddisfare sia il giocatore duro e puro sia quello meno esigente e sbarazzino. Un simile tonfo, per un brand storico, non si registrava nell'industria dall'uscita di Sonic The Hedgehog nel 2006. Il gioco del porcospino blu, però, era afflitto da bug indicibili che ne funestavano un'esperienza di gioco sulla carta potenzialmente appagante. In NG3, invece, sono proprio le basi dell'impalcatura ludica ad essere marcie, divorate da una moltitudine di tarle voraci, tutte con la stessa faccia deforme di Yosuke Hayashi.

Ripongo il disco di gioco nella sua confenzione. Continua a sanguinare. E' stato colpito da una maledizione. Una maledizione slava. Ma l'omuncolo che l'ha scagliata non l'avrà vinta.

Passerò il gioco e la sua maledizione ad un'altro giocatore. Lui vivrà l'orrore sulla sua pelle e, a sua volta, cederà il gioco a qualcun'altro. Finché la maledizione non si sarà estinta ed avrà perso i suoi influssi malefici. 
Uniti, nerd di tutto il mondo, daremo il giusto tributo al clan Hayabusa e al suo amorevole padre putativo. 

Perché un ninja può sanguinare a frotte, perire in combattimento, ma la sua leggenda... quella continuerà a rieccheggiare nei secoli.

Sì, Tomonobu Itagaki, quell'ultimo affondo, mortale e definitivo, l'ho inferto anche per te.

Voto:



27/03/12

John Cena ha le ore contate.

John Cena vs. The Rock. Lo scontro che Obama ha sempre temuto.

Quando i muscoli valgono più di mille parole... e questa volta è proprio il caso di scriverlo!!


Basterebbe mostrarvi questo video promozionale per giustificare tutto il mio stupore, ma mi esimerò dal farlo... anche se sono ancora così eccitata cercherò di riprendermi, perché The Rock sta per calcare di nuovo il ring!!
E non per disputare un incontro qualsiasi, no, tornerà a menar le mani in un dream match destinato a passare alla storia, perché il temibile avversario chiamato a fargli da pungiball, e subire ancora le sue leggendarie Rock Bottom, sarà il mitico John Cena.

Un anno fa, infatti, The Cenation Commander-in-Chief porse il guanto di sfida al nostro The People's Champion, mettendo a repentaglio gli equilibri del mondo intero; ora, è finalmente giunta l'ora della resa dei conti!
Lo scontro mortale si svolgerà il primo Aprile, al Sun Life Stadium di Miami Gardens (città natale di The Rock... la posta in gioco è altissima!), durante l'evento di wrestling professionistico più prestigioso al mondo, la 28° edizione della WrestleMania.

Snocciolando qualche dettaglio più tecnico, lo stato di forma di The Rock è sublime! E' letteralmente enorme, e la materia inorganica che notoriamente porta il suo nome dovrebbe essere onorata di questa omonimia. 
Per tacere del suo sorriso, così spontaneo e solare!

Aaah... Dwayne!!

Cottura patata:
 
Sara